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Camminare contro Ansia e Depressione

Più della metà della popolazione mondiale vive in ambienti urbani, entro pochi decenni questa percentuale potrebbe salire fino al 70%. Alcuni studi hanno dimostrato che vivere in città aumenta del 40% il rischio di ansia e depressione.
Le statistiche hanno evidenziato come gli abitanti di centri urbani abbiano una predisposizione all’insorgenza di patologie legate all’ansia e alla depressione del 40% in più rispetto a chi vive in aree naturali. Questi dati hanno suggerito ad alcuni ricercatori una domanda: “In che modo l’esposizione ad un ambiente naturale può migliorare la salute mentale?”

I primi che hanno cercato di trovare una risposta al quesito sono stati un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford. Gli studiosi hanno condotto uno studio che aveva proprio l’obiettivo di comprendere gli effetti positivi che camminare nella natura potrebbe avere per la psiche. I ricercatori sono riusciti a trovare un legame tangibile tra le camminate nella natura e la riduzione del rischio di ansia e depressione.

Camminare in un bosco, in campagna o anche in un parco urbano può avere importanti effetti positivi sulla nostra mente, influendo sull’equilibrio chimico, fino a migliorare complessivamente la nostra salute mentale. Questo è quanto hanno capito i ricercatori di Stanford dopo aver svolto alcuni studi ed esperimenti.

Inoltre, un primo studio condotto dal team di ricerca di Bratman  presso la Stanford University aveva evidenziato come gli studenti del campus universitario di Stanford che abitualmente camminavano in aree verdi erano meno soggetti a momenti di sconforto e di calo di attenzione rispetto ai colleghi che passavano quasi tutto il loro tempo in città.

In un successivo studio, pubblicato nella Proceedings of the National Academy of Sciences, il dottor Bratman e il suo staff hanno deciso di esaminare attentamente quale effetto può avere una camminata nella natura su quella tendenza psicologica detta brood.

Il brooding, noto tra scienziati cognitivi come ruminazione morbosa, è uno stato mentale familiare a molti di noi. Uno stato d’animo che porta a “rimuginare” continuamente sulle situazioni negative, su quello che sta andando male nella vita, fino al punto di non riuscire quasi a pensare ad altro. Questo stato mentale è considerato pericoloso per il nostro equilibrio mentale, in molti casi anticipa l’insorgere di stati depressivi o ansiosi.

Gli studi hanno dimostrato che proprio questo brooding si verifica con un’incidenza molto più alta nelle popolazioni cittadine rispetto a chi vive nel verde.

Uno degli elementi che il Dott. Bratman ha trovato più interessante è l’area del cervello coinvolta in questi processi, la corteccia prefrontale subgenuale, che mostrava un’attività particolarmente intensa nei soggetti più predisposti.

I ricercatori hanno capito che monitorando l’attività di questa parte del cervello avrebbero potuto comprendere quando una persona si trovava in uno stato di brooding e quindi prossimi a cadere in una condizione di ansia o depressione.

Questo parametro, certo e misurabile, ha permesso al team di scienziati di riuscire a paragonare scientificamente lo stato mentale di chi vive in città rispetto a chi vive nella natura.

I risultati hanno evidenziato “piuttosto chiaramente” che camminare nella natura è un ottimo strumento per migliorare il proprio stato mentale, in particolare per chi vive nelle città.

Lo stesso Dott. Bratman ha affermato che è solo un primo risultato e che molto resta ancora da capire, ci sono tanti fattori da spiegare. Il tempo necessario per avere dei benefici, il tipo di ambiente migliore e quali aspetti della natura incidano maggiormente. Camminare nella natura, anche per poco tempo, è uno strumento essenziale per recuperare l’equilibrio mentale, anzi sono risultati che mostrano che avere città con aree naturali accessibili possa migliorare la qualità della vita.

Ulteriori informazioni sul sito internet qui indicato.

Fonte: https://www.trekking.it
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